Diritto
Titolatura diritto : * BARTHELEMY. DARESTE. ESCHEVIN. DE. LA. VILLE. DE. LYON.
Descrittivo diritto : Écu ovale aux armes de Barthélemy Dareste placé sur un cartouche entre deux palmes, timbré d’un casque taré de face, orné de lambrequins et ayant pour cimier trois plumes d’autruche.
Rovescio
Titolatura rovescio : * FIDES. OBSEQVENS *.
Descrittivo rovescio : La Fidélité (la Ville de Lyon) debout à gauche, tenant une corne d’abondance renversée, et à ses pieds un lion couché, devant la France assise à gauche sur un trône ; à l'exergue : .1692..
Traduzione rovescio : (La Fidélité l'accompagne).
Commento
Cronistoria
LYONNAIS - CONSULAT DE LYON
La serie dei gettoni consolari della città di Lione risale al 1624, quando per la prima volta furono distribuiti dei gettoni in dono d'onore a membri, ufficiali e personaggi i cui meriti il Consolato doveva premiare.. Le prime distribuzioni sono intermittenti e non diventano regolari fino al 1652 quando sembra adottata la regola della distribuzione dei gettoni d'argento al termine del biennio di ciascun preposto.. Testimonianza onoraria più che un compenso, questi gettoni erano per i consoli (detti anche assessori) un ricordo della loro carica e l'opportunità di rappresentare il loro stemma. Per i personaggi secondari, invece, i gettoni servivano da bonus e spesso preferivano essere pagati in contanti.. Per grandi personaggi come il gastaldo o gli arcivescovi, i gettoni venivano accumulati e arricchivano l'argenteria di famiglia. Il numero dei borsisti, fissato in nove nel 1652, continua ad aumentare e da 900 gettoni le distribuzioni arrivano a 4. 400 gettoni nel 1745. I gettoni di rame destinati ai dipendenti del Consolato sono coniati in numero incerto. L'incisione di questi gettoni è il più delle volte opera dell'incisore della Monnaie de Lyon, ad esempio Clair I Jacquemin o Aimé Jacquemin, mentre la loro fabbricazione è affidata alla Monnaie des Médailles che ha il privilegio esclusivo di coniare dal 1672. Molti studi riguardano la serie dei gettoni consolari, il più recente e meglio documentato è quello di Jean Tricou, Les tokens consulaires de Lyon, Paris, Bourgey, 1955.