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brm_360933 - MACRINO Denier

MACRINO Denier SPL
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2015)
Prezzo : 250.00 €
Tipo : Denier
Data: mai -juin
Data: 217
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 500 ‰
Diametro : 20,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 3,76 g.
Grado di rarità : R2
Officine: 5e
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan ovale et irrégulier bien centré des deux côtés avec les grènetis visibles. Très beau portrait de Macrin. Revers de style fin et de haut relief. Recouvert d’une jolie patine grise avec des reflets dorés. Conserve la plus grande partie de son brillant de frappe et de son coupant d’origine
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire provient du stock d’Alain Poinsignon et de la collection MG

Diritto


Titolatura diritto : IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG.
Descrittivo diritto : Buste lauré et cuirassé de Macrin à droite vu de trois quarts en avant (B*).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Marcus Opellius Severus Macrinus Augustus, (L'empereur césar Marc Opel Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : PONTIF MAX TR P COS P P .
Descrittivo rovescio : Securitas (la Sécurité) drapée debout à gauche les jambes croisées, appuyée sur son bras gauche reposant sur une colonne et tenant un sceptre long de la droite.
Traduzione rovescio : “Pontifex Maximus Tribunicia Potestas Consul Pater Patriæ”, (Grand pontife, revêtu de la puissance tribunitienne consul père de la patrie).

Commento


Poids lourd. Ce denier appartient à une phase de monnayage très courte, avant l'apparition de la barbe longue, comprise entre fin juillet et septembre 217.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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