bpv_731874 - MACRINO Tétradrachme syro-phénicien
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Tipo : Tétradrachme syro-phénicien
Data: an 215
Nome della officina / città: Caesarea Maritima, Palestine
Metallo : rame
Diametro : 26,5 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 15,70 g.
Grado di rarità : R3
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan ovale et épais, éclaté à 5 heures, décentré des deux côtés sur les légendes à l’usure régulière. Buste particulier de Macrin. Joli revers. Patine gris métallique avec des reflets dorés
N° nelle opere di riferimento :
Prieur 1678 (1 ex.) - .-
Diritto
Descrittivo diritto : Buste lauré, drapé et cuirassé de Macrin à droite, vu de trois quarts en avant (A*).
Legenda diritto : AUT KAI M OP SE MAKRINOS.
Traduzione diritto : (L’empereur césar Marc Opellius Septime Macrin).
Rovescio
Descrittivo rovescio : Aigle debout de face sur une torche tournée à droite sur laquelle s’enroule un serment, les ailes déployées, les pattes écartées, tournant la tête à gauche, tenant une couronne dans son bec ; tete de taureau à droite entre les pattes de l’aigle.
Legenda rovescio : DHMARC EX UPATOS PP.
Traduzione rovescio : (Puissance tribunitienne, père de la patrie).
Commento
Poids lourd Ce type semble de la plus grande rareté.
Cronistoria
MACRINO
(04/11/217-06/08/218)
Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..
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