v25_0241 - TITO Denier
MONNAIES 25 (2006)
Prezzo di inizio : 280.00 €
Valutazione : 450.00 €
Prezzo realizzato : 280.00 €
Numero di offerte : 1
Offerta maxima : 281.00 €
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Tipo : Denier
Data: 80
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 900 ‰
Diametro : 17 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 3,53 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire de qualité exceptionnelle pour cet empereur. Portrait magnifique. Revers de haut relief, bien venu à la frappe. Patine de médaillier avec des reflets mordorés
N° nelle opere di riferimento :
Diritto
Titolatura diritto : IMP TITVS CAES VESPASIANVS AVG P M.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus à droite (O*).
Traduzione diritto : “Imperator Titus Cæsar Vespasianus Augustus Pontifex Maximus”, (L’empereur Titus césar Vespasien auguste grand pontife).
Rovescio
Titolatura rovescio : TR P IX IMP XV COS VIII P P.
Descrittivo rovescio : Foudre ailé posé sur un trône.
Traduzione rovescio : “Tribunicia Potestate nonum Imperator quintum decimum Consul octavum Pater Patriæ”, (Revêtu de la neuvième puissance tribunitienne de la quinzième salutation impériale consul pour la huitième fois père de la patrie).
Commento
Un tissu est posé sur le trône, il pourrait s’agir du paludamentum (manteau de pourpre rouge du général victorieux, puis de l’empereur).
Cronistoria
TITO
(1/07/69-13/09/81)
Augusto
Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il Trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n fu solo una serie di catastrofi, l'eruzione del Vesuvio nel 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio). È descritto come "la gioia dell'umanità".
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