bpv_304959 - TITO Tétradrachme syro-phénicien
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Articolo venduto sul nostro negozio (2020)
Prezzo : 580.00 €
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Prezzo : 580.00 €
Tipo : Tétradrachme syro-phénicien
Data: 71-72
Nome della officina / città: Antioche, Syrie, Séleucie et Piérie
Metallo : argento
Diametro : 24,00 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 14,38 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire absolument exceptionnel avec la presque totalité des légendes lisibles et la palme du revers complète
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire est le 0140_009, il provient de la liste Monnaies et Médailles 537 (10 1990), 161 et cet exemplaire illustre le RPC pour le type
Diritto
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus à droite avec l’égide (O*4), légende débutant à la pointe du buste.
Legenda diritto : AUTOKR TITOS KAIS OUESP (Autokrator Titos Kaisaros Ouespasianos)
Traduzione diritto : (l’empereur Titus césar Vespasien).
Rovescio
Descrittivo rovescio : Aigle debout à gauche sur une palme, les ailes déployées ; dans le champ à gauche, une massue posée verticalement.
Legenda rovescio : [ETOUS] G - IEROU (Etous gamma Ierou)
Traduzione rovescio : (année sacrée troisième du règne).
Commento
La base TSP répertorie actuellement soixante deux exemplaires dont en musées Israel State Museum (2), Glasgow, ANS (2), Jérusalem, Yale, Jerusalem Hebrew University .
Cronistoria
TITO
(1/07/69-13/09/81)
Augusto con Vespasiano
Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea, dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea, durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n è solo una serie di disastri: l'eruzione del Vesuvio del 24 agosto 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio).
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