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v57_0257 - VESPASIANO Dupondius

VESPASIANO Dupondius SPL/q.SPL
MONNAIES 57 (2013)
Prezzo di inizio : 650.00 €
Valutazione : 950.00 €
Prezzo realizzato : 650.00 €
Numero di offerte : 1
Offerta maxima : 730.00 €
Tipo : Dupondius
Data: 71
Nome della officina / città: Lyon
Metallo : rame
Diametro : 28 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 12,63 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan large et ovale, un peu court sur les légendes. Très beau portrait de Vespasien de haut relief. Joli revers avec une faiblesse de frappe sur la Sécurité, mais avec un haut relief sur l’autel et la torche. Très jolie patine vert olive profond
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP CAESAR VESPASIAN AVG COS III.
Descrittivo diritto : Tête radiée de Vespasien à droite (O*), un globe à la pointe du cou.
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Vespasianus Augustus Consul tertium”, (L’empereur césar Vespasien auguste consul pour la troisième fois).

Rovescio


Titolatura rovescio : SEC[VRITAS] - AVGVSTI/ -|- //SC.
Descrittivo rovescio : Securitas (la Sécurité) assise à droite, la main droite soutenant sa tête reposant sur son son siège, tenant un sceptre de la main gauche ; devant un autel et une torche.
Traduzione rovescio : “Securitas Augusti”, (La Sécurité de l’auguste).

Commento


Rubans de type 3.

Cronistoria


VESPASIANO

(1/07/69-24/06/79)

Vespasien nacque il 17 novembre 9 a Flacrines, presso Reate (nella terra sabina). Appartiene alla borghesia municipale italiana. Edile nel 38, prestatore nel 40, console nel 51, proconsole d'Africa nel 63, comandò con Claude la spedizione in Bretagna. Nerone gli affidò tre legioni e un impero proconsolare per reprimere la rivolta di Giudea nel 66. Fu proclamato augusto il 1 luglio 69 ad Alessandria e i suoi figli, Tito e Domiziano, furono promossi a Cesare. Vitellio fu eliminato il 20 dicembre 69. Tito fu direttamente associato al governo dal padre dal 71. Il suo regno fu dedicato alla restaurazione politica ed economica di Roma. Nel 73, ha assunto la censura. Morì a Reate il 24 giugno 79.

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