v52_0334 - PLANCIA Denier
MONNAIES 52 (2012)
Prezzo di inizio : 225.00 €
Valutazione : 380.00 €
Prezzo realizzato : 225.00 €
Numero di offerte : 1
Offerta maxima : 230.00 €
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Tipo : Denier
Data: 55 AC.
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 950 ‰
Diametro : 17,5 mm
Asse di coniazione : 11 h.
Peso : 4,01 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un petit flan, un peu court sur les légendes. Très beau portrait de Diane. Joli revers, bien venu à la frappe. Belle patine de collection ancienne grise foncé avec des reflets dorés
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire provient de la liste OGN. automne 1994, n° 105 et de la collection D. J
Diritto
Titolatura diritto : CN. PLANCIVS/ [AED. CVR. S. C].
Descrittivo diritto : Tête de Diane Planciana à droite, coiffée du pétase avec boucle d'oreille et collier.
Traduzione diritto : “Cnæus Plancius Ædilis Curulis Senatus Consulto”, (Cneius Plancius édile curule avec l’accord du Sénat).
Rovescio
Titolatura rovescio : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo rovescio : Bouquetin crétois à droite ; derrière à gauche arc et carquois.
Commento
Grand buste. Pour ce type, M. Crawford a relevé une estimation de 99 coins de droit et de 110 coins de revers.
Cronistoria
PLANCIA
(55 a.C.)
Cnæus Plancius, cavaliere romano, originario di Atina nel Lazio è figlio di un "publicanus", (esattore delle tasse agrarie). Ha servito per la prima volta in Africa con Aulo Torquato come propretore. Fu poi agli ordini del proconsole Quinto Metello a Creta nel 68 a.C., poi tribuno militare in Macedonia nel 62 a.C. sotto il comando di Caio Antonio. Questore nella stessa provincia nel 58 aC sotto Lucio Appuleio, divenne amico di Cicerone durante il suo esilio. Fu tribuno della plebe nel 56 aC Nel 55 aC, durante il secondo consolato di Pompeo e Crasso, ricevette la carica di edile curule con Aulo Plauzio. Prima di entrare in carica fu accusato da Quinto Metello Cretico di corruzione elettorale e fu difeso da Cicerone (pro Plancio). Assolto, rimane fedele a Pompeo e deve andare in esilio a Corcira dopo il trionfo di Cesare.
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